domenica 30 gennaio 2011

Quando l'Arte "cura" ...

"Se potessi esprimerlo con le parole

non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo ..."

E.Hopper

Che atmosfera unica si percepisce entrando in un museo e percorrendo i corridoi e le stanze dove i quadri sono appesi alle pareti ....

Che emozione osservare quei dipinti, fermarsi davanti ad uno in particolare o evitare quello di fronte che ci suscita uno strano sentimento.

E' così che si comincia a rendersi conto che ogni opera dice qualcosa, che un quadro seppur antico ha il potere di trasmettere un significato, anche semplice: mi piace o non mi piace.

Si può cogliere ciò che il pittore voleva esprimere dipingendo quel quadro, ma può anche essere che la nostra esperienza di vita ci porti a vedere in quell'opera un significato che è vero solo per noi.

Questa è l'arte che senza le parole racconta colui che passando si ferma ad ammirare.

Il Counseling Espressivo o ArtCounseling parte da qui, dalla capacità che hanno i colori di dire qualcosa a chi osserva. Colori, linee, forme, ombre, luci, vuoti e pieni sono le parole di un alfabeto nuovo.

E poi si va oltre: c'è un setting ricco di materiali, c'è un artcounselor che accoglie senza giudicare e c'è un cliente che quasi mai è un pittore, spesso "non sa disegnare", ma riesce benissimo a "tirar fuori da sé" tutti quegli elementi che gli servono a realizzare la sua opera; sì perché l'Arteterapia è capace di rimuovere dallo sfondo e di portare a galla. E dietro l'immagine c'è lo stile e il contenuto unico che appartiene solo al soggetto che lo produce e lui solo sarà capace di trovarne il significato nascosto.

L'ArtCounseling è l'arte della narrazione, una narrazione fatta di immagini e di simboli in cui ogni persona che intraprende questo percorso trova la propria modalità per esprimersi. E' l'arte del mettere a posto, del fare meglio, dell'aggiustare, del ricordo che porta lentamente a ritessere la propria identità.

Attraverso un percorso di ArtCounseling si ritrova fiducia in se stessi. Si trovano capacità impensabili e si recuperano quelle che si credevano perse, ci si scopre e ci si racconta.

Ci sono disegni che sono veri e propri fumetti, altri che ricordano dei racconti a puntate nei quali si riconoscono momenti di vita anche sotto vesti insolite. Altri che sembrano cartoline, piene di minuziosità che spiegano cosa è successo. Ci sono dei manufatti che non si sa se siano reali o fantastici, i cui dettagli, pescati nel passato, possono benissimo essere stati inventati in un momento in cui il ricordo si è intrecciato con la fantasia.

Ogni opera è un messaggio anche se non sempre voluto consciamente; certi problemi, emozioni e dolori vengono trascinati dalle linee e dai colori. In ogni lavoro ci sono due parti: una in primo piano e una più nascosta. Il corpo è il veicolo di trasmissione dall'interno all'esterno. Il cliente prova una certa soddisfazione quando riscontra tra la propria opera e i suoi intenti rappresentativi una certa corrispondenza. E' importante, a questo punto, che egli riconosca cosa si muove dentro di sé e che tipo di emozione vive consapevolizzandola.

L'espressione artistica, che sia un disegno, una scultura, un collage, e non necessariamente estetica, riesce a superare le barriere difensive facendo emergere dall'inconscio senza alcun filtro tutto quanto vi è di più nascosto e difficile da comunicare. La ricerca di una forma porta poi il cliente alla presa di coscienza di sé come donna o uomo, in quanto l'arte utilizza un linguaggio arcaico che supera quello verbale, smuovendo gli strati più profondi dell'inconscio e pone così l'individuo di nuovo in armonia con se stesso; ritrovare questo collegamento equivale a ri-trovare il Ben-Essere.

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