sabato 3 marzo 2012

Concetto spaziale .... attesa


Lucio Fontana - Concetto Spaziale - New York 10



E ti portavo nel mio sogno privato. 
Salvavo te da un incubo. 
E tu, tu salvavi me. 
Entravi nella piazza di una città ideale e nel suo museo, proprio quando il guardiano sorridendo diceva che era tardi, che stavano per chiudere. 
Poi ti toccavo nel letto, piazzale sconfinato. E c’eri. 
Figura indistinta di coperte e cuscino e capelli, parte di un’opera astratta alla ricerca di una forma armonica, di un assetto meraviglioso. 
Ti guardavo a lungo, non so se corpo o altro, indeciso, sospeso.....
Ed entravo nel quadro, inventavo sfumature: autrice e soggetto, autori e soggetti. 
Avresti creato qualunque paesaggio in quella tela smossa. 
Avresti detto ancora no e poi ancora sì e io, avrei mentito, uscendo dalla cornice, dall’armonia, da me...
Avrei ripensato il pensiero, e stabilito un fine.
Davanti alla perfezione di quella coreografia, al ritmo di quel canto.
Per ritornare alla tela, al bisogno di un nuovo, più efficace impulso creativo.

La vita, mio dolce...la vita, e non saperlo, non vederlo...
Pensare di tenere qualcosa, di salvarlo dalla calamità e, nel tentativo cieco, nello sforzo imponderato, strappare quella tela.... per poi ricominciare ....
E’ arte anche questa......