lunedì 31 gennaio 2011

Arteterapia e processo creativo


"Gli atti creativi di ognuno, qualunque essi siano,

traggono una forma

costruttiva dall'apparente

caos amorfo delle nostre vite"

Rollo May

“Il processo creativo che interviene nell’attività artistica è “curativo” e arrichisce la vita”. Non deve sorprendere che questa idea dell’arte come “cura” sia costituitiva dell’arteterapia, date le molte somiglianze fra processo creativo e processo terapeutico.

Entrambi riguardano la soluzioni di problemi: trovare alternative nuove a vecchi modi di essere, pensare, sentire. Entrambi sono atti di innovazione, improvvisazione, trasformazione. In entrambi i processi interviene un incontro con il sé più profondo; in arte terapia l’incontro è mediato dai materiali e dall’esperienza di produrre arte.

Nell’arteterapia si è invitati ad usare la creatività per produrre lavori originali e immaginativi. Non è una esperienza imitativa in cui viene chiesto di copiare un modello o di acquisire una tecnica. Eseguire una replica esatta di un oggetto, un disegno, una scultura può anche essere fonte di soddisfazione, ma non innesca quel progetto creativo in cui si può scoprire e sviluppare il nostro più autentico e personale mondo di immagini. Lavorare sul processo di produzione delle immagini e correre il rischio di esprimere se stessi sospendendo ogni giudizio mette in contatto con il nostro potenziale creativo.

L’arteterapia è un processo che consiste nell’esplorare, modificare e creare immagini lavorando a partire dalla propria immaginazione e avventurandosi spesso nell’ignoto.

La creatività comporta inevitabilmente che si corrano rischi, si rompano barriere, si forzino limiti e si inventino idee nuove. Se ci si sente al sicuro solo se si hanno regole certe ed esiste la risposta giusta, l’esperienza dell’arte come conoscenza di sé, sembrerà all’inizio frustrante, contraddittoria , forse esasperante. Tuttavia se si supera il primo scoglio di voler sapere il “perché”, concentrandosi invece sul “come” essa può rivelarsi un percorso che può avviare un processo di cambiamento, crescita e interezza personale, spianando la strada verso la consapevolezza, l’autoconoscenza e la trasformazione.

La creatività non si può insegnare, ma ci sono condizioni che possono favorirla:

Un atteggiamento permissivo => la creatività fiorisce quando non ci sono norme, giudizi o preconcetti. Per esprimervi creativamente, dovete sentirvi liberi di tentare esperienze nuove, di violare regole e presupposti scontati, di giocare con le idee senza alcuna remora. Non c’è nulla di male a strappare un foglio, a distruggere e rifare le immagini, a crearsi un modo tutto personale di lavorare con il materiale. Non è necessario che seguiate nessuna regola artistica che vi sia stata insegnata, né imitare il modo di disegnare o dipingere degli altri. Potete darvi liberamente il permesso di Osare!

Non preoccuparsi di quello che possono pensare gli altri => è importante seguire l’istinto e l’intuizione. La creatività fiorisce quando sentiamo di sapere cosa va bene per noi, non quanto contiamo sulla lode e il giudizio degli altri. Ponetevi queste domande: “quello che sto facendo mi soddisfa?” , “il mio lavoro esprime quello che sento?”.

Lasciar perdere l’autocritica => per sentirvi liberi di sperimentare ed esplorare è necessario che mettiate a tacere le voci interiori che vi dicono: “stai attenta”, “non sprecare i colori”, “avresti altro da fare”. Un regalo importante che fate a voi stesse dedicandovi all’arte è la libertà di esplorare e sperimentare, senza preoccuparvi di quanto materiale usate o del tempo che ci mettete. Inoltre usando le vostre risorse creative per esplorare ed esprimere voi stressi non preoccupatevi se state facendo qualcosa di “utile”. Il vostri scopo è semplicemente creare qualcosa e godervi questa attività.

Accettare che non ci sono risposte giuste o sbagliate => ciò richiede che si mettano da parte le regole su quello che è giusto o sbagliato e che si trattino con rispetto quelli che percepiamo come errori, perché da questi escono spesso intuizioni nuove. Una linea tracciata accidentalmente o una macchia di colore caduta sul foglio può condurre a risultati inattesi.

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Vogliamo provare a metterci al lavoro????

Prima di tutto è bene prendere confidenza con i vari materiali in modo da sperimentare come rispondono e con quali ci si trova più in sintonia. Imparare cosa fanno esattamente matite, pennarelli, pastelli, gessetti, tempere, acquarelli e che sensazioni danno serve ad ampliare il linguaggio visivo e, anche se le preferenze e le modalità di espressione possono cambiare nel corso del tempo, è importante scoprire con quale materiale si va più “d’accordo”.

Altra cosa fondamentale prima di iniziare: è necessario lavorare in maniera spontanea, quindi impegnati a non giudicare o censurare nulla di quello che fai.

Disponi davanti a te tutti i materiali.

Lavorando rapidamente ma senza sforzo, usa vari tipi di matite per tracciare su un foglio linee di ogni genere (diritte, ondulate, spezzate, a svolazzi, ghirigori…). Prova a cambiare la pressione del tratto . Non ti preoccupare di quello che viene fuori e se non ti viene in mente nessuna linea precisa limitati a scarabocchiare.

Ripeti l’esercizio usando i pennarelli. Osserva quante linee e forme di vario genere puoi fare con i pennarelli e nota come rispondono quelli a punta fine e quelli a punta grossa. Su un secondo foglio ripeti l’esercizio usando solo i tuoi colori preferiti. Infine, su un terzo foglio ripetilo ancora usando i colori che ti piacciono di meno. E’ cambiato qualcosa? Cosa senti immergendoti in un colore piuttosto che in un altro?

Ora ripeti l’esercizio con i gessetti , lavorando di nuovo con tutti i colori della scatola e poi sperimentando quelli che ti piacciono di più e quelli che ti piacciono di meno. Prova a mescolare due o più colori e a sfumare le linee e i contorni con le dita. Come ti fa sentire “sporcarti le mani”? …. Su un foglio crea una griglia e riempi rapidamente ogni riquadro con linee, forme e immagini diverse.

Passiamo ora a giocare con i colori acrilici, tempere e acquerelli.

Procurati dei fogli per acquerello sono un po’ più spessi e ti permetteranno di lavorare sia bagnando la superficie sia lasciandola asciutta.

Prova a passare sul foglio un pennello grande inzuppato d’acqua e prova a dipingere sulla superficie umida; usa tutti i pennelli che hai per vedere che linee puoi tracciare, girandoli e usandoli per fare linee spesse e sottili.

Prova poi a usare i colori senza acqua, spennellandoli a secco.

Scegli dei colori mescolali su un piattino oppure direttamente sul foglio provando poi a usare un fazzoletto di carta o un tampone di ovatta per imprimervi dei segni.

Non aver paura di un certo caos: prova a dipingere come un bambino di ¾ anni che scopre le linee e i colori per la prima volta.

Completati i vari esperimenti osservali e appunta la tua reazione/sensazione/emozione davanti ai vari colori, forme, linee. Prendi nota delle diverse impressioni che ti dà dipingere con i colori umidi o con il pennello asciutto e se ti piace usare materiali come la carta o l’ovatta per lasciare segni nel colore. Prova a trovare un materiale alternativo, inusuale e sperimentalo… come è per te? …. è facile trovare un’alternativa, rischiare, osare qualcosa di nuovo o preferisci stare entro i confini, seguire una strada già tracciata? ….

Conserva tutti questi disegni, per quanto ti sembrino primitivi e perché no, trovaci un nuovo utilizzo… che dici di un collage???? ….

domenica 30 gennaio 2011

Quando l'Arte "cura" ...

"Se potessi esprimerlo con le parole

non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo ..."

E.Hopper

Che atmosfera unica si percepisce entrando in un museo e percorrendo i corridoi e le stanze dove i quadri sono appesi alle pareti ....

Che emozione osservare quei dipinti, fermarsi davanti ad uno in particolare o evitare quello di fronte che ci suscita uno strano sentimento.

E' così che si comincia a rendersi conto che ogni opera dice qualcosa, che un quadro seppur antico ha il potere di trasmettere un significato, anche semplice: mi piace o non mi piace.

Si può cogliere ciò che il pittore voleva esprimere dipingendo quel quadro, ma può anche essere che la nostra esperienza di vita ci porti a vedere in quell'opera un significato che è vero solo per noi.

Questa è l'arte che senza le parole racconta colui che passando si ferma ad ammirare.

Il Counseling Espressivo o ArtCounseling parte da qui, dalla capacità che hanno i colori di dire qualcosa a chi osserva. Colori, linee, forme, ombre, luci, vuoti e pieni sono le parole di un alfabeto nuovo.

E poi si va oltre: c'è un setting ricco di materiali, c'è un artcounselor che accoglie senza giudicare e c'è un cliente che quasi mai è un pittore, spesso "non sa disegnare", ma riesce benissimo a "tirar fuori da sé" tutti quegli elementi che gli servono a realizzare la sua opera; sì perché l'Arteterapia è capace di rimuovere dallo sfondo e di portare a galla. E dietro l'immagine c'è lo stile e il contenuto unico che appartiene solo al soggetto che lo produce e lui solo sarà capace di trovarne il significato nascosto.

L'ArtCounseling è l'arte della narrazione, una narrazione fatta di immagini e di simboli in cui ogni persona che intraprende questo percorso trova la propria modalità per esprimersi. E' l'arte del mettere a posto, del fare meglio, dell'aggiustare, del ricordo che porta lentamente a ritessere la propria identità.

Attraverso un percorso di ArtCounseling si ritrova fiducia in se stessi. Si trovano capacità impensabili e si recuperano quelle che si credevano perse, ci si scopre e ci si racconta.

Ci sono disegni che sono veri e propri fumetti, altri che ricordano dei racconti a puntate nei quali si riconoscono momenti di vita anche sotto vesti insolite. Altri che sembrano cartoline, piene di minuziosità che spiegano cosa è successo. Ci sono dei manufatti che non si sa se siano reali o fantastici, i cui dettagli, pescati nel passato, possono benissimo essere stati inventati in un momento in cui il ricordo si è intrecciato con la fantasia.

Ogni opera è un messaggio anche se non sempre voluto consciamente; certi problemi, emozioni e dolori vengono trascinati dalle linee e dai colori. In ogni lavoro ci sono due parti: una in primo piano e una più nascosta. Il corpo è il veicolo di trasmissione dall'interno all'esterno. Il cliente prova una certa soddisfazione quando riscontra tra la propria opera e i suoi intenti rappresentativi una certa corrispondenza. E' importante, a questo punto, che egli riconosca cosa si muove dentro di sé e che tipo di emozione vive consapevolizzandola.

L'espressione artistica, che sia un disegno, una scultura, un collage, e non necessariamente estetica, riesce a superare le barriere difensive facendo emergere dall'inconscio senza alcun filtro tutto quanto vi è di più nascosto e difficile da comunicare. La ricerca di una forma porta poi il cliente alla presa di coscienza di sé come donna o uomo, in quanto l'arte utilizza un linguaggio arcaico che supera quello verbale, smuovendo gli strati più profondi dell'inconscio e pone così l'individuo di nuovo in armonia con se stesso; ritrovare questo collegamento equivale a ri-trovare il Ben-Essere.

sabato 29 gennaio 2011

Un nuovo inizio ...

Jackson Pollock - Stenographic figure -


Ho pensato parecchio se aprire un nuovo blog (il 4°) e di conseguenza aggiunta di lavoro …

Poi come dico sempre ai miei clienti : mi sono Ascoltata, ho fatto parlare i miei bisogni e li ho accolti.

Si, in questo momento sento la necessità di differenziare , che non vuol dire dividere in compartimenti stagni, bensì creare spazi, uniti tra loro come vasi comunicanti. Ognuno con la propria importanza e visibilità.

Da qui la decisione di un contenitore dedicato all’Arte .. “l’Arte come filo d’oro per ri-trovarsi” perché il filo conduttore che lega tutto il mio lavoro è proprio quello Ri-trovarsi e se ri-troviamo il nostro nucleo più profondo e lo amiamo, lo accettiamo, lo proteggiamo potremmo spingerci verso l'altro liberi da aspettative e proiezioni che inquinano la nostra vita ....

Il nostro più grande tesoro: le nostre risorse vengono nascoste sotto tonnellate di detriti ... annaspiamo in continua ricerca di qualcosa che ci possa "salvare" non vedendo che quel qualcosa è nel posto esatto dove ci troviamo ...... siamo noi .....

Il compimento della nostra esistenza siamo noi e tutto va ricondotto al centro , al nostro interno ....

Ci possono essere tante vie per arrivare a se stessi e voglio che ognuna abbia la sua vetrina anche se il disegno che le unisce è comune…..

Ecco quindi il mio nuovo nato ….

Le immagini appartengono alle profondità primordiali dell’animo umano e consentono l’es-pressione di ciò che le parole a volte non potrebbero dire ….


“Dipingere è azione di auto scoperta.

Ogni buon artista dipinge ciò che è ...”

Jackson Pollock