Esiste
una letteratura molto ricca sia sulla natura dei gruppi, sul modo in cui le
persone si comportano al loro interno e sui motivi alla base di tali
comportamenti, sia sugli approcci all’attività “terapeutica”, di riabilitazione
ed educativa di gruppo.
Quasi
sempre,nell’ambito della vita di gruppo vi sono aspetti di relazione e di
comunicazione che si verificano a vari livelli e attraverso diversi canali:
·
All’interno
dell’individuo
- Tra i membri
- Tra l’agevolatore del gruppo e l’individuo
- Tra l’agevolatore del gruppo e l’intero gruppo
La
comunicazione e le relazioni possono essere verbali o non verbali e possono
includere il linguaggio del corpo.
L’importanza
dell’attività artistica in gruppo sta nel fatto che un oggetto o più oggetti
vengono creati all’interno della vita del gruppo. Il modo in cui il lavoro
viene svolto, il suo contenuto (palese o ignoto), il modo in cui esso viene
recepito e usato influiscono su tutti i livelli di relazione e di comunicazione
elencati sopra e a loro volta ne sono influenzati.
L’opera
concreta e visibile che viene prodotta può essere vista e, di conseguenza,
focalizzata; l’attenzione del gruppo direttamente stimolata dalle immagini si
concentra su argomenti e questioni specifici.
L’attribuzione
di una forma ad aspetti della nostra vita interiore e ai modi in cui noi
interpretiamo il mondo consente una più rapida auto apertura ed auto
esplorazione. Capita inoltre molto spesso che in breve tempo si venga a creare
un forte senso di identità di gruppo.
L’oggetto
creato può essere conservato e ripreso in un secondo momento, e si possono così
fissare, in modo costante, gli sviluppi del singolo individuo e del gruppo. Il
grado e il modo in cui vengono trattati gli aspetti delle dinamiche di gruppo
dipendono poi sia dall’obiettivo perseguito dal gruppo sia dalla formazione e
dallo stile adottati da chi lo gestisce.
“Non
sono mai stato portato per le materie artistiche” o “sono assolutamente negato
per il disegno” sono frasi che si sentono molto spesso da persone alle quali
viene proposta l’idea di fare un lavoro artistico. Con queste affermazioni si
comunica il fatto che, per molti, l’unica esperienza personale di creazioni
artistica risale ai tempi della scuola e che quell’esperienza è stata, nella
maggior parte dei casi, imbarazzante, umiliante o semplicemente noiosa.
E’
quindi necessario che l’operatore di un gruppo comprenda la paura di “prestazione” degli utenti e cerchi di
mettere le persone a proprio agio incoraggiandole a esprimere le proprie
abilità creative naturali.
Questo
processo può essere visto come una concessione del permesso. Quando le persone
hanno la sensazione che le loro preoccupazioni riguardo all’attività artistica
siano state ascoltate e che il modo di lavorare proposto sia accessibile,
generalmente si assumono il rischio di provare a vedere che cosa succede.
Indipendentemente
dall’attività, i gruppi possono mettere in evidenza i lati migliori e peggiori
di coloro che vi fanno parte. Per i gruppi basati sull’Arteterapia sono di
particolare importanza i fenomeni di transfert, controtransfert,
identificazione e proiezione. A differenza di altri gruppi, basati invece sulla
parola, tuttavia, l’immagine stessa, le tecniche della creazione artistica,
l’atteggiamento delle persone verso il prodotto finito e il processo di
creazione in sé aiutano a comprendere bene le varie dinamiche che si
manifestano.
Creare
“un’opera artistica” può essere spesso un’attività imbarazzante. Infatti, gli
adulti possono produrre immagini infantili dal punto di vista della
raffigurazione, e, per quanto l’elemento di gioco implicito permetta la
regressione, è facile che essi si sentano insicuri nello svolgere un’attività
che hanno abbandonato da bambini. Tutti questi fattori possono contribuire ad
alimentare i rapporti di transfert e altri sentimenti proiettati all’interno
del gruppo, sia positivi che negativi, ecco quindi che l’opera dell’agevolatore
è di fondamentale importanza, è lui a guidare la danza e starà a lui con
delicatezza, empatia, non giudizio, accogliere i vari vissuti e i bisogni che
di volta in volta emergono.
La
particolarità del lavoro in gruppo risiede nel fatto che le creazioni
artistiche prodotte da ciascun componente evidenziano sia l’unicità che le
differenze personali che si sono create all’interno del gruppo. Le emozioni e
le esperienze personali di un individuo possono, inoltre innescare un processo
di crescita e di cambiamento anche in un altro individuo.
L’interazione
permette poi di sperimentare anche significative esperienze di apprendimento
interpersonale: l’attenzione è rivolta ai processi che avvengono nel “qui e
ora” e, attraverso l’autosservazione ed il feedback proveniente dagli altri,
ciascun membro arriva a rendersi conto della natura del proprio comportamento e
dell’impatto sull’esterno. Questa consapevolezza può produrre cambiamenti
importanti nel comportamento, anche al di fuori del contesto “gruppale”,
cambiamenti che favoriscono lo stabilirsi di relazioni interpersonali più
soddisfacenti ed in grado di valorizzare l’autostima della persona.
Nei
percorsi di gruppo una componente essenziale per un buon funzionamento è lo
sviluppo, spesso lento e graduale, della fiducia reciproca, per una maggiore
coesione e cooperazione. I membri arrivano a conoscersi in un modo nuovo, spesso
la condivisione di esperienze artistiche di buon valore espressivo porta a
riconoscere lo stile, i simboli immaginativi ed i temi emotivi degli altri
individui.
Il
Gruppo diventa così lo specchio del nostro sentire interiore divenendo un
valido supporto per metabolizzare ed elaborare l’esperienza che si sta vivendo.
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con contributi tratti da:
J.Campbell
Attività artistiche in gruppo
Ed.Erickson
E.Giusti - I.Piombo
Arteterapie e Counseling Espressivo
Ed.Sovera