" People" tec.mista su tela 20x20-2011 - Giovanna Lentini
Come
ho già più volte ribadito in vari post , in un percorso di Art Counseling siamo
invitati ad usare la nostra creatività per produrre lavori originali e immaginativi.
Non
si tratta di un’esperienza imitativa, in cui seguendo una serie di istruzioni
si copia un’immagine o si acquisisce una tecnica. Eseguire una replica esatta
di un oggetto, un disegno o una scultura può anche essere fonte di
soddisfazione ma non innesca quel processo creativo in cui poter scoprire e
sviluppare il nostro più autentico e personale mondo di immagini.
Lavorare
sul processo di produzione delle immagini e correre il rischio di esprimere noi
stessi sospendendo ogni giudizio ci mette a contatto con il nostro potenziale
creativo.
L’Art
Counseling è un processo che consiste nell’esplorare, modificare e creare
immagini avventurandosi spesso verso l’ignoto. Questo può essere snervante,
specialmente all’inizio. Attingendo esclusivamente alla fonte creativa non si
hanno modelli da seguire o esempi da ricopiare o riprodurre. La creatività
comporta inevitabilmente che si corrano dei rischi, si rompano barriere, si
forzino limiti e si inventino idee nuove.
Se
ci si sente al sicuro solo quando si hanno regole certe ed esiste la risposta
giusta, questa esperienza dapprima sembrerà frustrante, contraddittoria, forse
esasperante. Tuttavia è un’esperienza che vale la pena di fare perché può
avviare un processo di cambiamento, crescita e interezza personale conducendo
la persona all’autocoscienza e alla trasformazione.
Immergersi
nel processo creativo è, nei termini più semplici, un’esperienza manuale che
stimola al pensiero divergente e alla sperimentazione di prospettive nuove e
nuovi modi di pensare, per alimentare e arricchire il nostro ben-essere.
“Talvolta dobbiamo riposarci da noi stessi, guardando in profondità dentro di noi, da una distanza artistica; dobbiamo saper ridere e piangere di noi; dobbiamo scoprire l’eroe e anche il buffone che si nasconde nella nostra passione di conoscenza; dobbiamo ogni tanto essere contenti della nostra pazzia, se vogliamo poter essere ancora contenti della nostra saggezza.” Nietzsche
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